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Quali sono i benefici del butirrato?

Il butirrato

L’acido butirrico (o acido butanoico) del greco βουτυρος (burro) è un acido grasso a catena corta (SCAA) con quattro atomi di carbonio. Si trova negli oli vegetali e nei grassi animali. L’acido butirrico ha un odore sgradevole e un sapore amaro e pungente.

Il butirrato è il nome tradizionale per la base coniugata di acido butirrico. Il nome è usato nel nome di esteri (butirrato monogliceride) e sali dell’acido butirrico (butirrato di sodio).

Il butirrato è la principale fonte di energia per le cellule epiteliali (colonociti).

 

Dove posso trovare il butirrato? Quali alimenti contengono butirrato?

Il butirrato si trova nel burro e nel ghee.

Il burro può contenere 3-5% di butirrato.

Il butirrato si ottiene durante la fermentazione delle fibre alimentari da parte del microbiota.

 

Il butirrato: un metabolita della microbiota

I batteri che colonizzano il tratto digestivo, in particolare il colon, si nutrono dei prebiotici che mangiamo per riprodursi. I prebiotici sono sostanze alimentari generalmente composte da zuccheri legati (oligosaccaridi e polisaccaridi), ma essenziali per il microbiota intestinale.

Infatti, queste fibre vengono trasformate dal microbiota in acidi grassi a catena corta (AACC). Tra questi, il butirrato gioca un ruolo chiave nella fisiologia intestinale, in quanto è una delle fonti preferite di carbonio nelle cellule epiteliali del colon. Senza butirrato, queste cellule sarebbero in “carenza” di energia.

 

Benefici del butirrato

In primo luogo, gli SCFA assicurano il normale funzionamento dell'intestino. La loro funzione principale è quella di servire come fonte di energia per le cellule del colon. Il butirrato è la principale fonte di energia per i colonociti, ovvero le cellule che formano il rivestimento del colon.

 

Integratore alimentare di butirrato

 

Riferimenti

Koh A, De Vadder F, Kovatcheva-Datchary P, Bäckhed F. From Dietary Fiber to Host Physiology: Short-Chain Fatty Acids as Key Bacterial Metabolites. Cell. 2016 Jun 2;165(6):1332-1345.